Negli scorsi giorni l’Istituto Superiore Sanità ha pubblicato il monitoraggio periodico sull’epidemia COVID in Italia che ha per la prima volta quantificato la percentuale di vaccinati non solo tra la popolazione (dato che viene aggiornato quotidianamente sul repository ufficiale) ma anche tra i nuovi casi, tra i ricoverati nei reparti e nelle terapie intensive. In particolare, si legge nel bollettino che a metà luglio ancora il 35% della popolazione over 12 non aveva ricevuto alcuna dose di vaccino, circa il 50% risultava aver concluso il ciclo vaccinale e oltre il 65% aveva ricevuto almeno una dose. Alla stessa data, oltre il 75% dei nuovi casi di COVID è stato riscontrato in individui non vaccinati, meno del 15% in individui che hanno concluso il ciclo vaccinale e il 25% in chi ha ricevuto almeno una dose. Sappiamo che il vaccino oltre a ridurre la probabilità di contagio, riduce notevolmente (si stima fino al 97%) la probabilità di sviluppare forme gravi della malattia.
Tenendo conto delle diverse probabilità di contagio tra individui vaccinati (parzialmente o completamente) e individui non vaccinati, abbiamo stimato l’evoluzione della suddivisione percentuale di nuovi casi nei prossimi mesi con diversi tassi di vaccinazione:
- Tasso di vaccinazione attuale (Figura 1): scenario potenzialmente critico in quanto il numero di somministrazioni di prime dosi nelle ultime settimane è stato molto limitato e senza un cambio di passo rischierebbe di limitare molto la campagna (a Settembre non ci sarebbero abbastanza vaccinati in prima dose a cui somministrare le seconde dosi al tasso attuale).
- Tasso attuale (400 000 somministrazioni al giorno) equamente distribuite tra prime e seconde dosi (Figura 2).
- Tasso massimo già raggiunto in passato (600 000 somministrazioni al giorno) equamente distribuite tra prime e seconde dosi (Figura 3).
Figura 1: Percentuale di popolazione (sinistra) e nuovi casi (destra) di età superiore ai 12 anni per stato vaccinale con tasso di vaccinazione attuale
Figura 2: Percentuale di popolazione (sinistra) e nuovi casi (destra) di età superiore ai 12 anni per stato vaccinale con tasso di vaccinazione attuale distribuito equamente tra prime e seconde dosi
Figura 3: Percentuale di popolazione (sinistra) e nuovi casi (destra) di età superiore ai 12 anni per stato vaccinale con tasso di vaccinazione massimo
Si può notare come, con il tasso di vaccinazione attuale (Figura 1), alla fine del mese di Settembre ancora una ampia parte dei nuovi positivi (oltre il 60%) non sarà ancora vaccinato, cosa che renderebbe particolarmente critica una nuova ondata epidemica che potrebbe comportare numeri elevati tra le terapie intensive e i decessi.
Ribilanciare le dosi (Figura 2) o, ancora meglio, utilizzare tutta il potenziale che il sistema ha dimostrato di essere in gradi di garantire (Figura 3), consentirebbe non solo di terminare prima la campagna di vaccinazione, ma soprattutto di fare diventare maggioritaria la quota di contagiati coperti dal vaccino, che hanno quindi probabilità molto minori di sviluppare sintomi gravi.