Negli ultimi giorni il numero di nuovi casi positivi di COVID-19 ha iniziato a risalire dopo quasi due mesi ininterrotti di discesa. Tale crescita, seppur limitata, merita di essere analizzata.
Sicuramente nell’aumento del numero di casi positivi ha avuto un ruolo importante l’introduzione dell’obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro a partire dal 15 Ottobre. Tale obbligo ha portato ad un aumento molto rilevante del numero di tamponi effettuati (che sono quasi raddoppiati). L’obbligo di effettuare un tampone per chi non è vaccinato (o guarito) per ottenere il Green Pass, ha permesso di identificare un numero maggiore di casi positivi, in particolare tra coloro che, non essendo vaccinati, hanno una probabilità molto maggiore di contrarre il virus rispetto a chi è vaccinato.
E’ tuttavia opportuno segnalare che anche il numero di ospedalizzati e di ricoveri in terapia intensiva ha subito un incremento (seppur limitato) nelle ultime due settimane. Tale aumento non può essere associato semplicemente ad un aumentata capacità di individuazione dei casi positivi attraverso il maggior numero di tamponi.
Tra le diverse possibili ragioni che possono spiegare questa crescita delle ospedalizzazioni citiamo:
- il possibile aumento dei contagi associati alla riapertura delle scuole, seppur in misura molto più limitata rispetto all’anno passato (grazie all’ampia copertura vaccinale);
- l’effetto di cluster locali potenzialmente legati ad eventi e manifestazioni che hanno coinvolto in modo predominante persone non vaccinate;
E’ utile anche segnalare che, osservando la percentuale di ospedalizzati, ovvero il rapporto tra il numero di ospedalizzati e il numero di casi positivi totali, si osserva anche in questo caso una risalita a partire da metà ottobre.
Questo indicatore è forse quello da monitorare maggiormente in quanto si può osservare che, durante quest’anno, la percentuale di ospedalizzati ha subito un generale trend a decrescere (grazie all’effetto della campagna di vaccinazione) ma ha mostrato due fasi di crescita (la prima a marzo e la seconda ad agosto) in corrispondenza dell’emergere di nuove varianti (prima la alfa e poi la delta) caratterizzate da una maggiore aggressività. Sarà opportuno monitorare tale indicatore nelle prossime settimane per evidenziare se tale trend sia confermato anche in relazione alla possibile emersione di ulteriori varianti (ad esempio la cosiddetta variante Delta Plus (AY.4.2) che nel Regno Unito ha già raggiunto una prevalenza del 10%).